Una telefonata dell’addetto alle catture della Asl seguita da una foto impressionante, preannunciava il 24 di Gennaio del 2016 l’arrivo di una cagnetta in gravi difficoltà recuperata alla periferia di Terralba. La cagnetta era stata segnalata da una associazione di volontariato dello stesso paese, perché “denunciata” dal proprietario di un pollaio dove la povera cagnetta andava a rubacchiare mangime per i polli, rompendo i sacchi del mangime. La cagnetta era ben nota a tutto il paese, ma nessuno aveva voluto o potuto aiutarla prima.
Dopo ore di tentativi finalmente si era riusciti a catturare la povera cagnolina, e le prime foto sull’erba, sono impressionanti. Mostrano un cane con la testa deforme, magrissimo. Viene portata subito alla Clinica Veterinaria Duemari di Oristano, dove da sempre vengono accolti randagi in gravi difficoltà, affettuosamente chiamati “rottami”. Queste bestiole, di qualunque specie siano, vengono “aggiustate”, curate e date in adozione utilizzando una pagina Fb della Clinica pensata proprio per questo progetto.
La situazione gravissima della cagnolina appare evidente ai sanitari che rilevano un laccio di nylon stretto al collo tanto da aver segato tutti gli strati cutanei e muscolari del collo, risultando infossato per tutta la circonferenza nella carne infetta, inglobato nella ferita profonda anche 8 cm . In pratica un collare messo alla cagnetta quando era cucciola e mai rimosso. Praticamente la cagnetta era cresciuta dentro un collare da cucciolo rappresentato da un laccio di nylon . La testa era gonfia e sformata dato che tutte le strutture normalmente contenute nel collo , vertebre cervicali, trachea, esofago, arterie carotidi e vasi giugulari di un cane di venti kg, si erano trovate mano mano a svilupparsi dentro un cappio con 15 cm di diametro, risultandone schiacciate e compromesse. In pratica respirare, ingoiare, e far circolare il sangue era oramai quasi impossibile. Una vera tortura di mesi e mesi … la cagnolina, arrivata oramai alla fine della resistenza, non poteva neppure aprire la bocca, e riusciva a malapena a tirar fuori la lingua per lappare qualcosa.
Diagnosi: “Sindrome della vena cava anteriore da compressione extra toracica, con stenosi della porzione laringea e del primo segmento della trachea. Stenosi esofagea. Sub occlusione di carotidi e giugulari”. Ancora non si capisce come sia potuta sopravvivere in quelle condizioni per così tanto tempo.
Affettuosamente viene chiamata Palla e la sua foto viene pubblicata su Fb nella pagina della Clinica veterinaria Duemari. Immediatamente diventa virale, e la pagina raggiunge i 320000 like. La cagnetta Palla, viene operata e sottoposta ad accertamenti per verificare se le lesioni descritte dai primi esami potessero in qualche modo essere gestite dopo la rimozione del laccio e la chirurgia sulla cicatrice sul collo, eseguita per allentare la compressione sui tessuti sottostanti.